lunedì 9 maggio 2011

9 Maggio '78!




Nel '78 non ero ancora nato. Nel '78 i miei non erano ancora sposati, quindi di me non esisteva neanche il pensiero. Nel '78, chi c'era, chi aveva un'età tale da conservare un piccolo ricordo di quel giorno, inevitabilmente lo assocerà ad un luogo, ad un sapore, una situazione particolare.
Mi accorsi di come questa strana associazione mentale avviene quando fecero saltare in aria Giovanni Falcone, la compagna e la scorta. Ricordo tutto di quel pomeriggio, gli odori, i volti dei miei genitori sconvolti che parevano dire: "Stavolta è finita davvero!". Riprovai la stessa sensazione l'11 settembre 2001, il mio turning point personale.
E così sarà certamente stato per qualcuno di voi.
Chissà come vi è parso quel 9 Maggio '78?!

- Sì, ma io voglio sapere chi parla…
Matteo soffia nel telefono: – Brigate rosse.
Tritto resta in silenzio.
- Va bene? Ha capito? – domanda Matteo.
- Sì.
- Ecco, non posso stare molto al telefono… Quindi, dovrebbe dire questa cosa alla famiglia, dovrebbe andare personalmente, anche se il telefono ce l’ha sotto controllo non fa niente. Dovrebbe andare personalmente e dire questo: adempiamo alle ultime volontà del presidente comunicando alla famiglia dove potrà trovare il corpo dell’onorevole Aldo Moro…Lei deve comunicare alla famiglia che troveranno il corpo dell’onorevole Aldo Moro in via Caetani…
- Via?
- Caetani, che è la seconda traversa a destra di via delle Botteghe Oscure. 

Lo hanno ammazzato come un cane il Presidente Moro. Lo hanno ammazzato le Br, ma lo ha spinto sul baratro parte della politica italiana: da quelli che piangevano ai funerali a quelli che si sono messi fermamente di traverso ad ogni possibile accordo. Aveva 61 anni!
Gli uomini come il Presidente Moro rimangono leggenda perchè sono persone per bene, e divengono eroi perchè sono morti da Uomini di Stato, nonostante lo Stato.
Il suo corpo venne ritrovato in Via Caetani, vicino P.zza del Gesù (sede della DC) e Via delle Botteghe Oscure (sede del PCI): i due partiti del compromesso storico, voluto fortemente da Moro e Berlinguer.
"Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta: la verità è sempre illuminante." Probabilmente la verità su Aldo Moro non la scopriremo mai...

La stessa sera a Cinisi, un paesino vicino Palermo, viene fatto saltare in aria sui binari della ferrovia Peppino Impastato.
Aveva lasciato il Partito Comunista Peppino ( "hanno deciso così a Roma, hanno deciso così a Palermo, ma noi quando decidiamo?") e si presentava alle comunali con Democrazia Proletaria.
Lo hanno massacrato prima i mafiosi (che sbeffeggiava da una emittente libera, Radio Aut) ed infangato poi per 24 anni, definendolo un terrorista che si era suicidato.
Quando ti esponi, quando decidi di parlare, di andare contro il potere la prima cosa è la delegittimazione: hanno fatto così con Falcone, persino con Don Pino Puglisi e Don Peppe Diana.
Fanno circolare delle voci, vengono pubblicati articoli ambigui, la gente cede al gossip e finisce per crederci.

  "Per cui chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia, ma chi se ne fotte di questo Peppino Impastato. Adesso fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall'altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.
Domani ci saranno i funerali. Voi non andateci, lasciamolo solo. E diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo. Ma non perché ci fa paura, perché ci dà sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo la mafia. E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, tu sei stato un ingenuo, sei stato un nuddu miscatu cu nenti ." 

Peppino lo hanno ammazzato perchè aveva capito che  a Cinisi il Boss Badalamenti faceva traffici di droga, speculava sull'edilizia, truccava appalti: lo aveva capito e lo aveva apertamente denunciato: alla Radio, nel comizi, con volantini ed articoli. 
Lo hanno ammazzato per la parola corre forte come il vento ed ha la forza di ficcarsi nelle orecchie della gente.
Lo hanno ammazzato, ma in realtà Peppino vive ancora nella gente onesta, che cammina a testa alta, che non ha paura dei mafiosetti di città.
Peppino vive ancora in chi ha il coraggio di indignarsi e di lottare.
Vive in chi ancora oggi può urlare: la Mafia è una montagna di merda!

Nessun commento: