martedì 17 maggio 2011

Credo



Credo nelle meraviglie del creato, nelle alture meravigliose dove puoi fermarti a guardare le albe ed i tramonti.

Credo si possa vivere in mondo più giusto, in cui se hai un problema c'è un amico con cui sfogarti.

Credo  in un Dio buono ed allegro, che non intima l'inferno perchè ami appassionatamente, ma che ti rende coraggioso e libero.

Credo nella Buona Politica, quella fatta di rispetto e cultura, quella per cui il problema degli altri diventa un tuo problema, la sofferenza degli altri diventa la tua sofferenza.

Credo nella condivisione, perchè chi è avaro non ha capito che finiremo tutti tre metri sotto terra ed accumulare beni vuol dire essere miope.

Credo nella buona musica, quella che non dice parole scontate per cui amore e cuore fanno rima, ma pensano che l'amore sia il motore immobile e cuore voglia dire tachicardia e sudore.

Credo nel Vino, purchè sia buono  e di giusta misura.

Credo che non si viva per caso, che ognuno di noi ha un posto nel mondo e non avere il coraggio di osare significa morire pur respirando.

Credo nel valore delle piccole cose, nelle gocce che fanno gli oceani, negli ultimi che infrangono le regole, in chi ha valore ma non sarà protagonista.

Credo che nella vita non devi necessariamente essere un numero 10 per far divertire una volta tanto; credo nel numero 5 che in mezzo al campo da l'anima per fare premiare il "doppio".

Credo nel lavoro umile e nel senso delle proporzioni, perchè non importa se hai una laurea o sei un operaio, ma conta con quanta dignità tratti il tuo prossimo.

Credo nelle serate solitarie, in cui il silenzio diventa maestoso ed anche la penna deve sussurrare.

 Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore.

Credo nel buon senso e nella moderazione, in chi cambia il mondo senza tagliare teste.

Credo nell'ordine sparso, perchè non è tutto in fila ad aspettarci: c'è da sudare e soffrire.

Credo nella specie umana, con i suoi pregi ma soprattutto con i suoi difetti, perchè è dal fondo che la gente trae l'ispirazione per rivoluzionare sè ed il mondo.

Credo nella sofferenza, perchè le più belle poesie hanno i lupi dentro e son frutto di tante lacrime.

Credo nella lettura come unico mezzo per riscattarsi, perchè se conosci  il nome delle cose puoi permetterti di cambiare il mondo.

Credo nei sognatori, in quelli che credono ancora nella bellezza delle parole, nella magia della poesia e nella forza e nel coraggio delle idee...

lunedì 16 maggio 2011

Election day... blowing in the wind!


Questa tornata elettorale, stranamente, mi ha divertito.
Sarà perchè non ha prezzo vedere il Ministro La Russa sudato al Tg3 e Straquadanio con la bava a SkyTg.
Ma mi hanno divertito anche i miei dirigenti: Bersani ad esempio (quello che l'anno scorso diceva "andiamo dove si diverte la gente!" ed andò al Festival Sanremo, dove mancavano solo i crisantemi) due giorni fa ha messo le mani avanti: "andare il ballottaggio - riferendosi a Milano - sarebbe un gran successo"; poi si è sbilanciato: "Oh Ragassi, ma siam pazzi: due ballottaggi e due vittorie al primo turno"!
 Non stiam mica qui a smacchiare i giaguari.
La Finocchiaro ha guadagnato 10 anni di salute e s'è presa la rivincita su Straquadanio.

Torino è facile facile! Piero Fassino ha una forte personalità che si inserisce nel trend positivo lasciato dal predecessore Chiamparino.
Bologna è prassi: a parte la parentesi del macellaio Guazzaloca, la Rossa Bologna incorona Merola: non sono bastati il populismo di Bossi e Tremonti.

Poi Napoli: doveva stravincere Gianni Lettieri, il candidato discutibile, benedetto da Cosentino, l'amico degli amici.

Pare sia stato un flop, dopo la munnezza...

 C'è De Magistris (IDV) al ballottaggio, come predetto da mesi. A Napoli il PD è come Savicevic o Leonardo, genio e sregolatezza. Morcone (PD e SEL) rappresentava un UFO (Unidentified Flying Object). L'alter ego di Milano, cambia il trend, che rimaneva tale dal 1993: ci vuol coraggio!  

 

 

Miracolo a Milano, come direbbe De Sica. Non si vedono gli alieni oggi: i verdi leghisti saranno ancora più verdi di rabbia per essersi fidati di Silvio. Evergreen!
Il Presidente la campagna elettorale l'ha personalizzata: "datemi un voto contro i magistrati e le istituzioni cancerogene di garanzia"- "Se prendo meno di 53 mila preferenze la Sinistra mi fa il funerale". Flop! Mai quanto quello di Lassini, l'esperto in comunicazione del PDL con i suoi manifesti contro i Magistrati: punito!
Ma sai, Presidente, che forse i milanesi hanno preferito la giustizia e la legalità?!
Milano è il risultato più sorprendente per il PD: quel 28,63% la dice lunga. Nella città della destra, con il candidato di Vendola, il PD stravince.
Ora gli apparentamenti: stando alle dichiarazioni dell'ultim'ora, il Terzo Polo non farà votare la Moratti. Stavolta Robin non sarà un alleato fidato.
E poi c'è il Movimento a 5 stelle: non chiamateli grillini please!
Questa è gente lavora e si interessa aggratis, h24, che denuncia, controlla e propone (e non usa il linguaggio scurrile di Beppe Grillo) e prende il 3,43%.
Sarà perchè hanno in mente e nel cuore molti temi che non si scostano dai nostri valori, ma speravo fossero più decisivi. Gli strateghi che avevano sottovalutato la Lega (oggi decisiva) si astengano da consigli!
Mandate subito in vacanza gli strateghi: se gestita con il cuore e fra la gente Pisapia può essere il Sindaco del rilancio e seppellire definitivamente Letizia Moratti, pessimo Ministro dell'Istruzione, disastroso Sindaco di Milano.
Evidentemente non bastano 12 milioni di € di campagna elettorale, colate di cemento e le vigliaccherie delle ultime ore. La Moratti non è moderata: è un'incompetente!
Per i Moratti pare non sia anno: Massimo quest'anno si accontenterà della Coppa Italia (forse); Letizia prende la Batmobile e si ritira nel Batnascondiglio!!!
P.S: Mastella (2%) aveva dichiarato che se De Magistris fosse diventato Sindaco di Napoli si sarebbe suicidato...

sabato 14 maggio 2011

La Festa del Re Nudo



Due parole chiave in questo "Sabato Italiano" : Agcom e Par Condicio.
Entrambi i termini sono legati l'un coll'altro (consentitemi la licenza poetica, l'Accademia della Crusca non me ne voglia)
La prima è una struttura che si occupa di Garanzie nelle Comunicazioni, una sorta di arbitro pronto a controllare che nei massmedia tutto sia equilibrato.
Ed in infatti ha salatamente multato la RAI (Tg1) e Mediaset (Tg 4) perchè avrebbero abbondantemente dato spazio al Presidente del Consiglio, tal Silvio Berlusconi, e al suo Popolo (non Partito, PDL) a discapito degli altri leaders e delle altre forze politiche.
Premesso che sono totalmente contrario alla formula della Par Condicio.
Cioè: non credete sia stupida sta cosa del gong e del cronometro (mai rispettato) tipo l'immortale partita di scacchi tra  Anderssen e Kieseritzky.  Fra l'altro i giocatori di scacchi mostrano intelligenza,  strategia e rispetto dell'avversario di molto superiore ai nostri politici.
E allora accade che in questo Sabato Italiano, a bocce ferme, a pochissime ore dalle amministrative più importanti d'Italia (l'Italia s'è desta!) in P.zza Duomo a Milano, la squadra del Presidente festeggi la maggiore età, il 18° scudetto (i malpensanti diranno che Berlusconi venderà il Milan, perchè gli piacciono solo le minorenni) con un bus a due piani scoperto, con i tanti campioni rossoneri che hanno strameritato il tricolore da cucire sul petto.
E accanto a Ibra, Seedorf, Gattuso ("Leonardo-uomo-di-merda),  Robinho e Galliani (quello prima di far finta di contare qualcosa nel Milan, faceva il giro dello stivale per vendere le allora sconosciute e private TV del capo (o Kapò? - il Capogruppo Schulz, destinato a quella parte), ci sarà anche Lui, il Re Mida, il Re Nudo, il Dott. Cav. Silvio Berlusconi.
Naturalmente in un Paese in cui "Guida al Campionato", "Dribling" e derivati fanno più ascolti di Augias e Minoli; in un Paese in cui "La Gazzetta dello Sport" vende più di Saviano e Benigni, questo costituisce il migliore spot, nonostante l'Agcom.
Non possiamo e non dobbiamo fermare la festa, perchè i tifosi milanisti la meritano.
Però domani i milanesi potrebbero festeggiare in altro modo, magari mandando a casa la Moratti (fra l'altro i milanisti non dovrebbero avere simpatie per questo cognome) e sperare di vivere in una città con meno cemento e più verde; magari sognando ancora la Via Gluk: là dove c'era l'erba ora c'e una città: Milano 2!

Ps: Mentre scrivo il post il Milan vince 4-1 col Cagliari e i tifosi cantano Battisti: sempre vivrà!!!

mercoledì 11 maggio 2011

Sicilia



La mia terra è meravigliosa e disgraziata, un incubo dal quale ti svegli contento di esserci. E’ un paradosso infinito.
Per chi è lontano è tristezza e nostalgia del ritorno. Per chi rimane una continua immagine in bianco e nero, irritante quanto basta per incazzarsi con se stessi…
E’ un triangolo chiuso agli sguardi indiscreti di chi ci osserva e non può capire; è un recinto fatto di mura piene di vetri di bottiglia rotti da dove non riesci a scappare.
5 milioni di volti pazienti, arsi dal sole, resi forti dal sudore e dalla passione, dagli itinerari e dalle dominazioni, sempre pronti ad accogliere lo straniera che di noi non capirà nulla, ma al quali supini chiediamo speranza. Com'è difficile essere siciliani..!!!
Siamo uno stereotipo, un modello distorto per il resto del mondo.
Ma noi siciliani non siamo tutti uguali. I veri siciliani sudano, lavorano, ci credono, soffrono e rimangono legati a questa terra meravigliosa e disgraziata. I veri siciliani rimangono attaccati all'odore di agrume, fin quando non lo sentono tre metri sotto terra.
I veri  siciliani amano e patiscono, sono mezzosangue e per questo cordiali col fratello straniero, sono frontiera di confine e civiltà, limite invalicabile per chi siciliano non è.
Siamo una parte di tutto ciò che abbiamo incontrato lungo la nostra straordinaria storia:
mezzi cattolici e mezzi musulmani; un pò Pirandello, ma anche Sciascia; siamo l'Etna ed il barocco, il buon vino rosso e la valle dei templi; Bufalino e Quasimodo, Falcone e Borsellino. Siamo migranti ed ospitali, emotivi e passionali, siamo "quando ci pare", ma anche "sempre con tutto il cuore"; siamo La Pira, Mattarella e Pio La Torre; la povertà e la ricchezza d'animo; siamo Verga e Camilleri, Impastato e Don Puglisi.!
 Per questo credo che la Sicilia sia una delle tante possibilità, una indescrivibile situazione esistenziale, un modo d'essere e di fare, oltre tutto e tutti, oltre il mediterraneo, fors’anche contro noi stessi….

lunedì 9 maggio 2011

9 Maggio '78!




Nel '78 non ero ancora nato. Nel '78 i miei non erano ancora sposati, quindi di me non esisteva neanche il pensiero. Nel '78, chi c'era, chi aveva un'età tale da conservare un piccolo ricordo di quel giorno, inevitabilmente lo assocerà ad un luogo, ad un sapore, una situazione particolare.
Mi accorsi di come questa strana associazione mentale avviene quando fecero saltare in aria Giovanni Falcone, la compagna e la scorta. Ricordo tutto di quel pomeriggio, gli odori, i volti dei miei genitori sconvolti che parevano dire: "Stavolta è finita davvero!". Riprovai la stessa sensazione l'11 settembre 2001, il mio turning point personale.
E così sarà certamente stato per qualcuno di voi.
Chissà come vi è parso quel 9 Maggio '78?!

- Sì, ma io voglio sapere chi parla…
Matteo soffia nel telefono: – Brigate rosse.
Tritto resta in silenzio.
- Va bene? Ha capito? – domanda Matteo.
- Sì.
- Ecco, non posso stare molto al telefono… Quindi, dovrebbe dire questa cosa alla famiglia, dovrebbe andare personalmente, anche se il telefono ce l’ha sotto controllo non fa niente. Dovrebbe andare personalmente e dire questo: adempiamo alle ultime volontà del presidente comunicando alla famiglia dove potrà trovare il corpo dell’onorevole Aldo Moro…Lei deve comunicare alla famiglia che troveranno il corpo dell’onorevole Aldo Moro in via Caetani…
- Via?
- Caetani, che è la seconda traversa a destra di via delle Botteghe Oscure. 

Lo hanno ammazzato come un cane il Presidente Moro. Lo hanno ammazzato le Br, ma lo ha spinto sul baratro parte della politica italiana: da quelli che piangevano ai funerali a quelli che si sono messi fermamente di traverso ad ogni possibile accordo. Aveva 61 anni!
Gli uomini come il Presidente Moro rimangono leggenda perchè sono persone per bene, e divengono eroi perchè sono morti da Uomini di Stato, nonostante lo Stato.
Il suo corpo venne ritrovato in Via Caetani, vicino P.zza del Gesù (sede della DC) e Via delle Botteghe Oscure (sede del PCI): i due partiti del compromesso storico, voluto fortemente da Moro e Berlinguer.
"Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta: la verità è sempre illuminante." Probabilmente la verità su Aldo Moro non la scopriremo mai...

La stessa sera a Cinisi, un paesino vicino Palermo, viene fatto saltare in aria sui binari della ferrovia Peppino Impastato.
Aveva lasciato il Partito Comunista Peppino ( "hanno deciso così a Roma, hanno deciso così a Palermo, ma noi quando decidiamo?") e si presentava alle comunali con Democrazia Proletaria.
Lo hanno massacrato prima i mafiosi (che sbeffeggiava da una emittente libera, Radio Aut) ed infangato poi per 24 anni, definendolo un terrorista che si era suicidato.
Quando ti esponi, quando decidi di parlare, di andare contro il potere la prima cosa è la delegittimazione: hanno fatto così con Falcone, persino con Don Pino Puglisi e Don Peppe Diana.
Fanno circolare delle voci, vengono pubblicati articoli ambigui, la gente cede al gossip e finisce per crederci.

  "Per cui chi se ne frega del piccolo siciliano di provincia, ma chi se ne fotte di questo Peppino Impastato. Adesso fate una cosa: spegnetela questa radio, voltatevi pure dall'altra parte, tanto si sa come vanno a finire queste cose, si sa che niente può cambiare. Voi avete dalla vostra la forza del buonsenso, quella che non aveva Peppino.
Domani ci saranno i funerali. Voi non andateci, lasciamolo solo. E diciamolo una volta per tutte che noi siciliani la mafia la vogliamo. Ma non perché ci fa paura, perché ci dà sicurezza, perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo la mafia. E tu Peppino non sei stato altro che un povero illuso, tu sei stato un ingenuo, sei stato un nuddu miscatu cu nenti ." 

Peppino lo hanno ammazzato perchè aveva capito che  a Cinisi il Boss Badalamenti faceva traffici di droga, speculava sull'edilizia, truccava appalti: lo aveva capito e lo aveva apertamente denunciato: alla Radio, nel comizi, con volantini ed articoli. 
Lo hanno ammazzato per la parola corre forte come il vento ed ha la forza di ficcarsi nelle orecchie della gente.
Lo hanno ammazzato, ma in realtà Peppino vive ancora nella gente onesta, che cammina a testa alta, che non ha paura dei mafiosetti di città.
Peppino vive ancora in chi ha il coraggio di indignarsi e di lottare.
Vive in chi ancora oggi può urlare: la Mafia è una montagna di merda!

sabato 7 maggio 2011

Un discorso fantastico




Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette,
e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. 

Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se
possiamo essere orgogliosi di essere Americani.