lunedì 12 settembre 2011

Impegno e Politica


Le testate giornalistiche sono testimoni di quanto io non sia avvezzo ai soliti comunicati stampa dei politici.
Senza passione, asettici e sconnessi dalla realtà: dichiarazioni tutte uguali, un copia ed incolla continuo che non coinvolge più neanche gli addetti ai lavori.
Oggi la Politica ha bisogno di riscoprire il Pathos dell'impegno e la sua accezione originaria riferita alla Polis.
Sarà azzardato e ai soloni suonerà anche smielato: dobbiamo riprenderci gli spazi che con il tempo ci sono stati sottratti, i nostri bisogni non interpretati, le esigenze di un pensiero che sia veramente nuovo, fatto di parole che vadano al di là delle mere contese ideologiche, scommettendo sui talenti.
Esiste una sola possibilità per chi crede nei valori dell'impegno: non abbandonare e non lasciare agli altri il proprio futuro.
 
Ponte sullo Stretto, raddoppio della Ragusa Catania, Università, porti ed aereoporti, sprechi nella sanità...
Non ero ancora nato quando i nostri politici dicevano le stesse cose che dicono oggi.
Stessi volti, stesse promesse, mai nulla di realizzato. Nulla è cambiato, si sono solo autoconservati con l'ibernazione,  saldamente aggrappati alla loro poltrona. Andrebbero rottamati: naturalmente senza incentivi!!!
Per questo oggi la parola Politica ha assunto un significato distorto, un'accezione fortemente negativa: è sinonimo di casta,  di corruzione, di malgoverno, di inciucio, di attaccamento alla poltrone. E tutto ciò pare non essere l'eccezione, ma la regola.
Anche a costo di sfiorare il ridicolo noi continuiamo invece a dire che la Politica è bella e, se fatta con onestà, passione ed impegno può tornare ad essere il grande contenitore dei sogni della gente. 
 Per far questo occorrono cinque semplici cose:
1) Dimezzare il numero di Parlamentari e Consiglieri Regionali e dimezzarne l'indennità (ovvero le migliaia di euro di danari che percepiscono a nostre spese).
2) Eliminare il vitalizio (modo elegante per definire la pensione vita naturaldurante) ai consiglieri regionali. Facendo questo si risparmierebbe più del doppio dell'ultima manovra Tremonti.
3) Eliminare i consiglieri provinciali (i Sindaci diventano consiglieri a costo zero)
4) Un tetto di tre mandati, senza deroghe (giusto per non svernare in Parlamento), per i deputati nazionali e regionali.
5) Modifica della legge elettorale con ripristino del voto di preferenza.
 
 
Al passato: grazie! Al futuro: !”