lunedì 18 luglio 2011

Prepariamo la Città del futuro partendo dalle esigenze dei cittadini.



La Generazione 2.0, quella che vive il web e di internet conosce ogni meandro nascosto, non può essere ingannata.
La mia generazione non si lascia impallinare dai comunicati stampa, dalle promesse dei politici, ma si informa e confronta le fonti e per questo ha una concezione della "verità politica" scientifica, che vuole le prove e non le parole.
 Accade così per i furbi che si assentarono durante la votazione sullo "scudo fiscale", accade oggi per la manovra Tremonti o per la "questione abolizione delle province" che, dopo il caos parlamentare, affanna commissioni e aree tematiche del maggiore partito della sinistra italiana.
La Generazione 2.0 è quella che non si accontenta di subire, ma ha la voglia di partecipare e farsi sentire, di dire come la pensa, senza demagogia.
Accade così che pubblico un post su Facebook sulla mia volontà di chiedere una pedonalizzazione studiata ma concreta, che veda protagoniste le famiglie e non gli automobilisti, l'introito dei commercianti e non la volontà dei politici di lucrare sui parcheggi a pagamento.
E ricevo molti commenti e messaggi di chi sposa la causa, di chi pone dei problemi di viabilità e di chi è contrario.
E questo si verifica per ogni argomento che può coinvolgere gli abitanti di una piccola cittadina rivierasca, che magari non interesseranno i soloni e gli strateghi della politica, ma di fatto costituiscono l'ossatura determinante della volontà di chi vive le Città.
Quando si dice la democrazia partecipata...
La mia sarà una fissazione, ma dobbiamo pedonalizzare il Corso: almeno nei tre mesi estivi.
Vedere le famiglie che passeggiano "anchilosate" nei marciapiedi non mi pare sintomo di vocazione turistica, di progresso o civiltà.
Le Piazze ritornino a fare il loro mestiere di luogo di incontro e condivisione.    
Ed occorrono piste ciclabili e luoghi in cui i nostri bambini possano liberamente rincorrersi senza il pericolo di attraversare le strade.
La Città cambia camminando e pedalando; la Città cambia se si basa sul verde che abbiamo a disposizione per poter liberamente manifestare i nostri bisogni e le nostre esigenze.
Il nostro programma politico venga dai quartieri e non da commissioni chiuse in stanze vuote e senza referenti che coinvolgono i pozzallesi.
Prepariamo la Pozzallo del futuro partendo dalle esigenze dei cittadini e coinvolgiamoli direttamente.

“Al passato: grazie! Al futuro: sì!”                     
                                                                             

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