martedì 16 agosto 2011

Gli eterni duelli italiani (o del "chissenefrega")



Mazzola-Rivera: mi raccontarono di Messico '70 (sarei nato undici anni dopo), ma non mi dissero che oltre la diatriba tutta "tipico-tifo-italiano", forse chi giganteggiava era Gigi Riva. Si persero nella penna di Gianni Brera, si confusero nel bianco e nero delle sostituzioni, non gli interessava vincere quel mondiale, gli importava soltanto vedere "colui-che-esce" e "colui-che-entra". Il Mondiale lo vinse il Brasile, ma fu la semifinale epica Italia-Germania Ovest a redere quell'altitudine assurda immortale. "Chissenefrega" di Mazzola o Rivera (due Signori comunque) solo un collettivo contro un altro!
Coppi-Bartali: come per ogni "svolta italiana" è stato il sedativo che ha permesso di addormentare al momento opportuno migliaia di italiani (oggi ci pensano Sky e Mediaset Premium). Quel che conta è il Giro del '52, con Fausto Coppi che passa la borraccia a Gino Bartali: "chissenefrega" chi lo vinse, quel gesto vale ogni impresa ciclistica!
Don Camillo-Peppone: dalla fantasia letteraria del Guareschi il "Prete Gigantesco ed il Sindaco Comunista" rappresentano lo spaccato social-politico del dopoguerra. "Chissenefrega" chi fosse nel torto: ci divertirono e ci entusiasmarono, comunisti e cattolici assieme ci liberarono dal fascismo.
Ce ne freghiamo però, al fin della Storia dello spessore degli uomini che fecero la nostra storia.
Se oggi i dualismi sono fra Vasco Rossi e Ligabue, fra Totti e Del Piero o fra Bersani e Berlusconi, vuol dire solo una cosa: che siamo caduti molto in basso.
Per cui freghiamocene se continiamo a scavare!!!

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